Nata in occasione del duecentocinquantesimo anniversario della nascita di Beethoven, la composizione vuole essere una lettera di ringraziamento rivolta al grande maestro. Essa è costruita con alcuni elementi tratti dalle sue sinfonie. Alcuni risultano molto evidenti all’ascolto, altri un po’ meno. La forma ricorda vagamente quella della forma sonata con un primo blocco dal carattere molto ritmico, una seconda parte che porta verso un secondo tema dal carattere più melodico. Segue uno sviluppo degli elementi esposti e ripresa variata che dopo un episodio di stasi che arriva in seguito a tanta tensione, conduce verso la chiusura energica del brano. Diversi gli insegnamenti Beethoveniani che hanno ispirato il brano: lo sviluppo di piccole cellule, forti contrasti dinamici, alternanza di momenti di tensione e distensione, interruzione improvvisa del movimento con episodi di calma che preludiano a nuove tensioni.
Prima esecuzione: Venice Chamber Orchestra; Lodi Luka, direttore; Mirano (VE)
La composizione per archi si ispira ad alcuni luoghi magici della Magna Graecia che hanno influenzato fortemente la storia e la cultura dell’umanità. Visitando le antiche rovine di questi luoghi in Calabria e in Sicilia ho pensato a loro come degli spazi viventi che continuano ancora ad influenzarci e a plasmarci. La composizione ha un carattere fortemente espressivo ed è articolata in diverse sezioni contrastanti. Il materiale melodico della prima sezione viene elaborato ritmicamente dando vita a diverse sezioni movimentate, per ritornare alla fine all’essenziale espressività iniziale. I contrasti caratterizzano la composizione dal punto di vista ritmico, armonico, dinamico e timbrico. Da sonorità di pienezza d’insieme si passa alla cantabilità delle singole sezioni strumentali che si scompongono ritmicamente come se prendessero vita in in continui ribattuti e passaggi agili. Il linguaggio è vagamente modale, volendosi ricollegare idealmente con echi di una civiltà antica. Si alternano armonie semplici e complesse in un gioco continuo di tensioni e rilassamenti. Si ritorna alla fine di questo viaggio all’espressività iniziali, fermandoci al massimo delle sonorità su un accordo sospeso
Symphodance è una danza sinfonica per orchestra costruita su ritmi e temi che sentono l’influsso della musica balcanica e anche della musica dance. La composizione è costruita con l’alternanza di sezioni che mettono in evidenza le sonorità di diversi strumenti e gruppi dell’orchestra. Si fa riferimento alla grande tradizione classico-romantica ma anche alle tecniche dei compositori minimalisti. Il discorso musicale scivola con una cadenza veloce in un vortice di movimento.